storia
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Autore: Chiara Foà

I matrimoni misti tra ebrei e non ebrei nella seconda metà dell’Ottocento crebbe a Torino in misura consistente fino a raggiungere una percentuale di circa il 25 per cento. Il fenomeno viene qui analizzato in rapporto alle trasformazioni indotte nel mondo ebraico piemontese e italiano a partire dall’emancipazione decretata da Carlo Alberto nel 1848.

Autore: Bruno Maida

Questo libro offre un’immagine nuova e ricca di numerose sfaccettature degli ebrei di Torino nella seconda metà dell’Ottocento. La ricerca era particolarmente difficile perché l’archivio della Comunità ebraica è stato distrutto da un bombardamento nel 1942. Ciò nonostante l’autore, valendosi di un gran numero di altre fonti, è riuscito a ricostruire un quadro articolato delle istituzioni comunitarie, delle attività economiche, delle idee che sostennero le strategie di emancipazione e di ascesa sociale degli ebrei dopo l’emancipazione del 1848.

A cura di: Emanuela Braida, Chiara Pelissetti

Questo volume offre la prima edizione italiana della passione di S. Antonio Neomartire assieme a un’accurata ricostruzione della vicenda sotto il profilo storico, geografico e culturale e con una analisi critica dei rapporti che intercorrono tra questo testo e altri racconti agiografici del cristianesimo orientale.

Autore: Leon Modena
Traduttore: Emanuele Menachem Artom

Predicatore acclamato nelle sinagoghe e additato come esempio dai sacerdoti nelle chiese, maestro illustre di Torà, autorità spesso consultata da comunità italiane e straniere per questioni attinenti alla normativa ebraica, intellettuale aperto alle proposte della cultura contemporanea, il rabbino veneziano Leon Modena (1571-1648) può essere considerato l’anello di congiunzione tra lo spazio chiuso della tradizione rabbinica e la dimensione fluida e mutevole della società secentesca.

Autore: Giorgio Fabre

«Per eliminare dalla circolazione gli scrittori ebrei, ebraizzanti, o comunque di tendenze decadenti, occorre impartire ai direttori di giornali e riviste, e agli editori un ordine perentorio e preciso, compilando una lista di autori da evitare».

Autore: Elena Rossi Artom

Il libro ricostruisce la storia della famiglia Artom, presentandone anche la genealogia dalla fine del XVI secolo al XX, attraverso lo studio di documenti notarili e altri inediti. La storia di una famiglia diventa immediatamente lo specchio fedele della complessa e poliedrica vita economica e sociale della comunità ebraica di Asti, dei suoi rapporti con la città, le sue istituzioni e la sua gente. Alcuni capitoli sono dedicati alla sinagoga e alle istituzioni della comunità ebraica di Asti.

Autore: Fabio Levi

Nella prima parte il libro analizza il processo che, a partire dal XVIII secolo, ha condotto in Europa al superamento della concezione pre-moderna di cecità, sul piano sociale e su quello filosofico, con l’affermarsi di speciali pedagogie e lo sviluppo degli istituti per ciechi, in relazione al rinnovamento delle teorie e dei sistemi educativi tra il Settecento e il Novecento. La seconda parte è dedicata all’Istituto per i ciechi di Torino

Autore: Fabio L. Grassi

Alla fine della prima guerra mondiale, le potenze alleate vincitrici si trovarono a dover risolvere il problema dell’impero ottomano in disfacimento. Tra esse, anche l’Italia si apprestò a godere in Turchia dei frutti della vittoria. Ma le cose andarono molto diversamente. Questo libro racconta quale fu, all’esterno, il ruolo dell’Italia nell’azione politico-diplomatica alleata nei confronti della Turchia e come, all’interno, il perseguimento e il fallimento delle ambizioni orientali contribuì all’ascesa del fascismo.

Autore: Fabio Levi

Salvo così la mia famiglia”. Con queste parole, lasciate scritte nel messaggio alla moglie e ai figli, si congedava Emilio Foà, funzionario dell’Unione industriale di Torino, suicida il 4 maggio 1939. Per il regime fascista l’ascendenza ebraica era diventata una colpa incancellabile: non aveva scampo neppure chi da tempo si era allontanato dalla tradizione dei padri e si vedeva imporre improvvisamente un’identità in cui stentava ormai sempre più a riconoscersi.

Autore: Giuliana Tedeschi

La memoria di Giuliana Tedeschi, allora giovane italiana deportata in quanto ebrea nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dell'esperienza delle donne e dei bambini che condivisero la sua prigionia, in gran parte perdendo la vita per le malattie, i maltrattamenti, le uccisioni e la sistematica eliminazione nelle camere a gas.