ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1996
ISBN: 9788871580494
Prezzo: 20 Euro

L’identità imposta. Un padre ebreo di fronte alle leggi razziali di Mussolini

Autore: Fabio Levi

Salvo così la mia famiglia”. Con queste parole, lasciate scritte nel messaggio alla moglie e ai figli, si congedava Emilio Foà, funzionario dell’Unione industriale di Torino, suicida il 4 maggio 1939. Per il regime fascista l’ascendenza ebraica era diventata una colpa incancellabile: non aveva scampo neppure chi da tempo si era allontanato dalla tradizione dei padri e si vedeva imporre improvvisamente un’identità in cui stentava ormai sempre più a riconoscersi. Il libro descrive i percorsi di vita di Emilio Foà e del fratello Arturo, fra vicende pubbliche e famigliari. Sulla base di un’attenta ricostruzione storica e dando ampio spazio nella narrazione al linguaggio diretto e coinvolgente dei documenti, esso ripercorre tutto il periodo che va dall’ultimo scorcio dell’Ottocento fino ai drammatici anni delle persecuzioni antisemite culminate nelle deportazioni e a quelli, pieni di speranze e di contraddizioni, dell’immediato dopoguerra.

216 pp.

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Fabio Levi insegna all’Università di Torino. Accanto al lavoro di storico si occupa dei problemi del rapporto tra cecità e conoscenza, dedicando attenzione soprattutto all’integrazione e all’accesso alla cultura dei non vedenti. Sull’argomento ha pubblicato tra l’altro Un mondo a parte. Cecità e conoscenza in un istituto di educazione (1940-1975); con Rocco Rolli, Disegnare per le mani. Manuale di disegno in rilievo; i libri tattili Torino e La Mole. Storia e architettura; per la collana “Tacto”, con Paola Slaviero, Le figure della geometria piana; per il British Museum Second Sight of the Parthenon Frieze (con Susan Bird e Ian Jenkins).