Levi Fabio
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Per innescare e sviluppare un rapporto di ricerca fra i suoi lettori e Primo Levi si è pensato di costruire a Torino ­- città del grande scrittore – un luogo di scambio e di sperimentazione che permetta a tutti di muoversi con lui in un laboratorio virtuale. Questo libro si fa latore di questa proposta precisa lanciando l’idea Primo Levi LAB. Si è pensato così di dotare la città di una sede che unisca idealmente i tanti luoghi che furono i laboratori dello scrittore: da quello del suo apprendistato di chimico deportato alla Buna di Auschwitz alla fabbrica dove lavorò per trent’anni, alla sua casa e ai tanti luoghi in cui intervenne come intellettuale e testimone. Condensandoli in una sola sede che diventi un luogo di conoscenza, di incontro, di riflessione, dove anche il lettore, il visitatore possa entrare e interagire con l’opera e con il suo autore. Quel laboratorio ideale di fatto esiste già e affonda le sue radici in una relazione con il pubblico avviata da lungo tempo, ma richiede ora di materializzarsi in un luogo concreto per rendere attuali le sue ampie potenzialità. L’idea insomma è di trovare, a Torino, una nuova casa per Primo Levi, dove scoprire le ricchezze che ci può offrire e, su questa base, dialogare con lui.

La proposta di Fabio Levi, presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi, va in quella direzione ed è ampiamente illustrata in questo libro che ne motiva i vari aspetti. Per questo molte sue pagine sono dedicate a tracciare un profilo dello scrittore per come oggi, a differenza di un tempo, appare ai suoi lettori e a indagare le forme in cui si è venuto definendo via via il rapporto con i suoi innumerevoli lettori.

A cura di: Giordana Tagliacozzo
Prefazione di:
Fabio Levi

Il volume, curato da Giordana Tagliacozzo, presenta una complessa storia famigliare che, dagli anni difficilissimi tra il 1944 e il 1945 arriva alla fine del decennio, ruotando intorno alla vita di una donna straordinaria: Tosca Di Segni. Ebrea e madre di quattro figli, fu arrestata a Roma con il marito Gino Tagliacozzo e venne deportata ad Auschwitz e Theresienstadt. Tosca ritornò a casa, raggiunse i figli nella Palestina della fine ’45 dove, sempre animata dall’intento di ricostruire la propria famiglia, tentò un difficile inserimento.

Autore: Guido Fubini
Prefazione: Alberto Cavaglion
Presentazione: Fabio Levi
Nota: Marco Brunazzi

Guido Fubini (1924-2010) ha sviluppato in questo libro una serie di considerazioni sull'antisemitismo. Il ragionamento va diritto al cuore dei problemi, organizzandosi intorno a tre questioni principali. Al primo posto viene Israele o, più esattamente, la forte preoccupazione per il "rifiuto di Israele" indicato come forma specifica di una più generale ostilità contro gli ebrei. Il se-condo centro di attenzione è dato dall'antisemitismo di sinistra. Il terzo è costituito dalla politica antiebraica del fascismo italiano avviata nel 1938.

Autore: Valeria Graffone
Prefazione di: Fabio Levi

L'applicazione delle leggi antiebraiche del 1938 avvenne in tutte le Università italiane, preceduta da un'accurata preparazione a cui parteciparono rettori, presidi di facoltà, docenti convinti assertori della necessità della politica razzista e impiegati ai vari livelli della struttura amministrativa e tecnica.

A cura di: Fabio Levi
Autori: Samuel David Luzzatto, David Levi, Flaminio Servi, Luigi Luzzatti, Amelia Rosselli, Gadi Luzzatto Voghera, Francesca Sofia, Carlotta Ferrara degli Uberti, Ilaria Pavan, Tullia Catalan

Il libro, pensato in forma di antologia, intende offrire uno sguardo articolato sul rapporto fra mondo ebraico e processo di costruzione dello Stato unitario a partire dal Risorgimento, mostrando vari modi di sentire e presentare l'affezione per la patria italiana frutto di condizioni storiche, sociali e individuali diversissime, ma pur sempre confrontabili fra di loro per il fatto di essere situati nel quadro di un processo comune e di avere tutti uno stesso retroterra ebraico.

Autore: Fabio Levi

I saggi contenuti nel libro sono stati scritti nel corso degli ultimi dieci anni e costituiscono lo sviluppo e l’approfondimento di ricerche condotte dall’autore sin dalla fine degli anni ’80, dal momento cioè in cui finalmente le persecuzioni antiebraiche in Italia e in Europa hanno cominciato ad assumere anche nel nostro paese una nuova centralità nell’attenzione degli studiosi e nel dibattito pubblico.

Autore: Pierluigi Briganti
Prefazione di: Fabio Levi

Uno studio sulla presenza nell'esercito italiano di ufficiali, sottufficiali e militari ebrei durante la prima guerra mondiale. Con ampi elenchi e schede, albi d'oro dei decorati e dei caduti, ed elenco dei militari ebrei deportati per la persecuzione antiebraica. Introduzione di Fabio Levi e nota tecnica di Giorgio Rochat.

Autori: Sonia Brunetti, Fabio Levi

Questo libro che vuole essere un libro di storia, ma un po’ diverso da quelli su cui normalmente si studia a scuola, seguendo nella sua struttura le svolte della seconda guerra mondiale, racconta come quel terribile cataclisma sconvolse la vita di milioni di persone. I protagonisti delle vicende descritte sono i nonni che hanno raccontato le loro esperienze degli anni di guerra ai nipoti, nella scuola ebraica di Torino.

Autore: Fabio Levi
Autore: Paola Slaviero

Questo libro – un volume con figure in nero e in rilievo, con un indice in nero e in Braille – comprende le figure essenziali del programma scolastico di geometria piana. Abbinabile al manuale di geometria della scuola media di primo livello, pur essendo rivolto in particolare agli allievi ciechi è uno strumento utile per tutti, e può mettere in relazione ciechi e vedenti in modo da far loro condividere le stesse esperienze

Autore: Fabio Levi

Nella prima parte il libro analizza il processo che, a partire dal XVIII secolo, ha condotto in Europa al superamento della concezione pre-moderna di cecità, sul piano sociale e su quello filosofico, con l’affermarsi di speciali pedagogie e lo sviluppo degli istituti per ciechi, in relazione al rinnovamento delle teorie e dei sistemi educativi tra il Settecento e il Novecento. La seconda parte è dedicata all’Istituto per i ciechi di Torino