Argomento del volume sono i programmata elettorali di Pompei: si tratta di oltre duemilaseicento iscrizioni parietali in lingua latina, quasi sempre dipinte a vernice rossa e disseminate tra le vie cittadine a maggior frequenza di pubblico, oggetto di scavi archeologici ormai più che bicentenari. L’arco cronologico di questi veri e propri manifesti di propaganda politico-amministrativa va dall’80 a.C. al momento dell’eruzione del Vesuvio, che sigillò la vita della comunità sotto le ceneri e i lapilli (24 agosto 79 d.C.). Se è vero che le vicende pompeiane, in quanto storia cittadina all’interno del grande mosaico imperiale, fanno luce sulla plurisecolare regia messa a punto dallo stato romano, è altrettanto vero che i manifesti elettorali, molto ricchi a livello onomastico, si offrono come osservatorio di raro pregio sui diversi aspetti della vita pubblica dell’antica città: il potere, le gerarchie, l’amministrazione, l’economia, il costume. Nel libro sono riportati tutti i testi delle iscrizioni prese in esame, assieme a molti disegni dei rilievi archeologici relativi e fotografie dei più significativi.
414 pp.