Il volume snoda una serie di contributi sulle relazioni tra Primo Levi come scrittore, uomo che praticava l’impegno civile e politico, intellettuale impegnato nei temi dell’accoglienza e della narrazione della Shoah anche nei campi della comunicazione e dell’industria culturale di massa. L’occasione per raccogliere i testi degli studiosi che vi hanno collaborato è stata a Torino la data del 2019, centenario di Primo Levi che qui, «con involontarie interruzioni», ha sempre vissuto. Aprire in ogni direzione la sua opera e la sua figura intellettuale, entrambe già multiformi, è il compito che le istituzioni culturali della città hanno voluto svolgere: le radici torinesi di Levi, ma anche l’Europa della Tregua; il rapporto con «Giustizia e Libertà», ma anche la sua ricezione in ambiente cattolico; il legame con Franco Antonicelli, suo primo editore, e con due interlocutori come Ferruccio Maruffi e Bruno Vasari; la sua poesia e le sue idee sull’antisemitismo e sull’ “americanizzazione” della Shoah; e, naturalmente, il lavoro, il fare e il parlare e il pensare piemontese nella Chiave a stella. Con Primo Levi al plurale, questo libro offre un Primo Levi ad angolo giro.
166 pp.