La città fortezza di Theresienstadt (Terezín in ceco), a pochi chilometri da Praga, divenne un ghetto-lager nazista dal 1941 al 1945. Esistette con una doppia finalità: da un lato fu istituito per rinchiudervi gli ebrei del Protettorato di Boemia e Moravia e successivamente quelli del Reich, e dall’altro fu sfruttato come strumento di propaganda da mostrare alla comunità internazionale, rappresentando positivamente la vita e le condizioni degli ebrei deportati. Al suo interno si svilupparono attività artistiche e musicali, stimolate dalla presenza di numerosi artisti e musicisti tra i più geniali d’Europa. Questo libro si incentra sul concetto di resistenza e opposi-zione culturale e politica al regime hitleriano attraverso l’analisi musicale di alcune composizioni create a Theresienstadt. I due musicisti presi in considerazione sono Viktor Ull¬mann e Gideon Klein; sono state analizzate in particolare la Sonata per pianoforte di Gideon Klein e le Sonate n. 5 e n. 6 per pianoforte e l’opera Der Kaiser von Atlantis oder die Tod-Verweigerung (L’Imperatore di Atlantide ovvero il rifiuto della Morte) di Viktor Ullmann. Si è cercato così di indagare i significati delle scelte estetiche dei due compositori, in modo da cogliervi il pensiero filosofico e il messaggio di resistenza culturale e politica. La città fortezza di Theresienstadt (Terezín in ceco), a pochi chilometri da Praga, divenne un ghetto-lager nazista dal 1941 al 1945. Esistette con una doppia finalità: da un lato fu istituito per rinchiudervi gli ebrei del Protettorato di Boemia e Moravia e successivamente quelli del Reich, e dall’altro fu sfruttato come strumento di propaganda da mostrare alla comunità internazionale, rappresentando positivamente la vita e le condizioni degli ebrei deportati. Al suo interno si svilupparono attività artistiche e musicali, stimolate dalla presenza di numerosi artisti e musicisti tra i più geniali d’Europa. Questo libro si incentra sul concetto di resistenza e opposi-zione culturale e politica al regime hitleriano attraverso l’analisi musicale di alcune composizioni create a Theresienstadt. I due musicisti presi in considerazione sono Viktor Ull¬mann e Gideon Klein; sono state analizzate in particolare la Sonata per pianoforte di Gideon Klein e le Sonate n. 5 e n. 6 per pianoforte e l’opera Der Kaiser von Atlantis oder die Tod-Verweigerung (L’Imperatore di Atlantide ovvero il rifiuto della Morte) di Viktor Ullmann. Si è cercato così di indagare i significati delle scelte estetiche dei due compositori, in modo da cogliervi il pensiero filosofico e il messaggio di resistenza culturale e politica. La città fortezza di Theresienstadt (Terezín in ceco), a pochi chilometri da Praga, divenne un ghetto-lager nazista dal 1941 al 1945. Esistette con una doppia finalità: da un lato fu istituito per rinchiudervi gli ebrei del Protettorato di Boemia e Moravia e successivamente quelli del Reich, e dall’altro fu sfruttato come strumento di propaganda da mostrare alla comunità internazionale, rappresentando positivamente la vita e le condizioni degli ebrei deportati. Al suo interno si svilupparono attività artistiche e musicali, stimolate dalla presenza di numerosi artisti e musicisti tra i più geniali d’Europa. Questo libro si incentra sul concetto di resistenza e opposi-zione culturale e politica al regime hitleriano attraverso l’analisi musicale di alcune composizioni create a Theresienstadt. I due musicisti presi in considerazione sono Viktor Ull¬mann e Gideon Klein; sono state analizzate in particolare la Sonata per pianoforte di Gideon Klein e le Sonate n. 5 e n. 6 per pianoforte e l’opera Der Kaiser von Atlantis oder die Tod-Verweigerung (L’Imperatore di Atlantide ovvero il rifiuto della Morte) di Viktor Ullmann. Si è cercato così di indagare i significati delle scelte estetiche dei due compositori, in modo da cogliervi il pensiero filosofico e il messaggio di resistenza culturale e politica. La città fortezza di Theresienstadt (Terezín in ceco), a pochi chilometri da Praga, divenne un ghetto-lager nazista dal 1941 al 1945. Esistette con una doppia finalità: da un lato fu istituito per rinchiudervi gli ebrei del Protettorato di Boemia e Moravia e successivamente quelli del Reich, e dall’altro fu sfruttato come strumento di propaganda da mostrare alla comunità internazionale, rappresentando positivamente la vita e le condizioni degli ebrei deportati. Al suo interno si svilupparono attività artistiche e musicali, stimolate dalla presenza di numerosi artisti e musicisti tra i più geniali d’Europa. Questo libro si incentra sul concetto di resistenza e opposizione culturale e politica al regime hitleriano attraverso l’analisi musicale di alcune composizioni create a Theresienstadt. I due musicisti presi in considerazione sono Viktor Ullmann e Gideon Klein; sono state analizzate in particolare la Sonata per pianoforte di Gideon Klein e le Sonate n. 5 e n. 6 per pianoforte e l’opera Der Kaiser von Atlantis oder die Tod-Verweigerung (L’Imperatore di Atlantide ovvero il rifiuto della Morte) di Viktor Ullmann. Si è cercato così di indagare i significati delle scelte estetiche dei due compositori, in modo da cogliervi il pensiero filosofico e il messaggio di resistenza culturale e politica.
150 pp.