ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2010
ISBN: 9788871581842
Prezzo: 36 Euro

La caccia nello Stato sabaudo. Vol. 1: Caccia e cultura (secc. XVI-XVIII).

Autori: Clelia Arnaldi di Balma, Giovanni Barberi Squarotti, Paola Bianchi, Francesco Blanchetti, Danilo Comino, Paolo Cornaglia, Mario Gennero, Giorgio Marinello, Andrea Merlotti, Blythe Alice Raviola, Pietro Passerin d’Entrèves, Franca Varallo
A cura di: Paola Bianchi, Pietro Passerin d’Entrèves

Il volume ricostruisce alcuni dei tratti più caratteristici delle espressioni letterarie, artistiche, musicali, architettoniche attorno al tema della caccia presso la corte sabauda nei secoli che vanno dal Rinascimento fino alla rivoluzione francese. Non è casuale che in uno Stato come quello sabaudo la dinastia abbia costruito sul binomio caccia-guerra tanta parte della rappresentazione del proprio potere. La rappresentazione e la pratica della caccia alla corte dei Savoia ebbero elementi peculiari, ma erano anche legate a esperienze europee diffuse. La caccia come metafora della guerra, dunque, come esercizio propedeutico per i ceti dirigenti e per i principi, ma anche come criterio di organizzazione dei ranghi di corte e come espressione di un loisir che riservava alla componente equestre un’attenzione non priva di echi sul piano degli scambi commerciali e diplomatici. Intorno alla caccia, che sotto il ducato di Carlo Emanuele II diventò emblema totalizzante dell’apparato iconografico e iconologico concepito per la Reggia di Venaria, fiorirono un codice retorico e un dispiegarsi di cerimoniali, declinati nelle varie residenze, che consentono di seguire lo svolgersi dell’intero antico regime.

276 pp.

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Paola Bianchi è ricercatrice di Storia Moderna presso l'Università della Valle d'Aosta. Ha dedicato diversi studi alla storia degli spazi sabaudi in antico regime. Nelle edizioni Zamorani ha pubblicato Onore e mestiere. Le riforme militari nel Piemonte del Settecento e ha curato con Luisa Gentile il libro L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna, con Andrea Merlotti Le strategie dell’apparenza. Cerimoniali, politica e società alla corte dei Savoia in età moderna e con Pietro Passerin d’Entrèves i due volumi La caccia nello Stato sabaudo. I, Caccia e cultura (secc. XVI-XVIII) e La caccia nello Stato sabaudo. II, Pratiche e spazi (secc. XVI-XIX).

Andrea Merlotti, PhD in Storia della società europea presso l’Università degli studi di Torino, dove ha anche svolto attività di post-dottorato e d’assegnista di ricerca, è attualmente responsabile dell’Ufficio studi della Reggia di Venaria Reale. È autore di lavori sulla storia dei ceti dirigenti dello Stato sabaudo (L’enigma delle nobiltà. Stato e ceti dirigenti nel Piemonte del Settecento, Firenze, 2000). Su tale tema ha inoltre curato Nobiltà e Stato in Piemonte. I Ferrero d’Ormea (Torino, 2003). È stato fra i curatori de La Reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea (2007-2008) e con Alessandro Barbero della mostra Cavalieri. Dai Templari a Napoleone (2009-2010). Per Zamorani ha curato con Paola Bianchi Le strategie dell’apparenza. Cerimonie e società alla corte dei Savoia (Torino, 2010)e ha pubblicato i saggi Disciplinamento e contrattazione. Dinastia, nobiltà e corte nel Piemonte sabaudo da Carlo II alla Guerra civile nel volume L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna (Torino, 2006), Una «muta fedeltà»: le cerimonie di baciamano fra Sei e Ottocento in Le strategie dell’apparenza. Cerimoniali, politica e società alla corte dei Savoia in età moderna (Torino, 2010) e Il gran cacciatore di Savoia nel XVIII secolo nel volume La caccia nello Stato sabaudo. I. Caccia e cultura (secc. XVI-XVIII) (Torino, 2010).

Blythe Alice Raviola è dottore di ricerca in Storia della Società europea in età moderna e assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino. È autrice di alcuni saggi sul Piemonte sabaudo, tra i quali Le rivolte del luglio 1797 nel Piemonte meridionale («Studi storici», 1998), ha curato con altri l’edizione degli Annali casalesi (1613-1693) di Giovanni Battista Vassallo e pubblicato i volumi Il Monferrato gonzaghesco. Istituzioni ed élites di un micro-stato (1536-1708) (Firenze, 2003), Cartografia del Monferrato: geografia, spazi interni e confini in un piccolo stato italiano tra Medioevo e Ottocento (Milano, 2007), L’Europa dei piccoli stati. Dalla prima età moderna al declino dell’Antico Regime (Roma, 2008). Svolge attività di ricerca per la Compagnia di San Paolo di Torino, nell’ambito di un progetto legato alla stesura di una nuova Storia della Compagnia. Per le edizioni Zamorani ha pubblicato anche i saggi Servitori bifronti. La nobiltà del Monferrato fra Casale, Mantova e Torino nel volume L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna (Torino, 2006) e «A caval donato…». Regali e scambi di destrieri fra le corti di Torino, Mantova e Vienna (secc. XVI-XVII) nel volume La caccia nello Stato sabaudo. I. Caccia e cultura (secc. XVI-XVIII) (Torino, 2010).