Quale peso hanno avuto le classi medie nell’ascesa al potere del fascismo? Quali insoddisfazioni, tensioni e problemi hanno attraversato questi significativi settori sociali ed economici all’indomani della prima guerra mondiale? In quale modo le associazioni della piccola borghesia autonoma hanno organizzato gli interessi delle categorie e contrattato il consenso nella difficile fase di trapasso dallo Stato liberale al regime fascista? Il libro cerca di rispondere a queste domande, attraverso un’analitica e originale indagine su uno dei protagonisti più controversi di quella fase storica, i commercianti al dettaglio, la cui adesione al fascismo è stata a lungo considerata scontata e persino naturale. Uno stereotipo che questa ricerca contribuisce a smontare, discutendo al contrario il ricco e complesso panorama delle trasformazioni, richieste, mentalità e rapporti con le altre classi che investirono e caratterizzarono i piccoli commercianti italiani nell’immediato dopoguerra.
222 pp.