Questo libro ripercorre le vicende degli ebrei di Ivrea, in Piemonte, tra Settecento e Ottocento, sondando gli eventi più significativi e le dinamiche sociali e demografiche che ne hanno permesso la sopravvivenza come comunità. Nonostante il loro esiguo numero, essi sono infatti riusciti a radicarsi sul territorio e a prosperare, mettendo in atto strategie intelligenti, quali lo scambio di merci, denaro e soprattutto persone, allʼinterno e allʼesterno del gruppo. Tali legami, estesi non solo ad altri ghetti ma anche alla popolazione locale ― ad eccezione dei matrimoni con questʼultima, che non furono possibili fin oltre la metà del XIX secolo ―, hanno contribuito a un inaspettato aumento demografico nel corso dellʼOttocento. Il numero esiguo degli ebrei eporediesi ne ha influenzato le scelte, richiedendo soluzioni creative per affrontare le sfide sociali ed economiche. Attraverso unʼapprofondita analisi delle fonti storiche e documentarie, Sara Pettazzoni ricostruisce le tappe fondamentali della vita della comunità, offrendo gli strumenti per comprenderne meglio evoluzione e sviluppo nel contesto locale. Per questo volume all’Autrice è stato assegnato il Premio Daniele Levi bandito nel 2020 dalla Comunità Ebraica di Torino per un saggio originale su aspetti della storia degli ebrei in Italia.
202 pp.