Un libro che ripercorre le tappe della storia dei conflitti che hanno funestato il passaggio del millennio, interessandone almeno tutto il primo decennio, nella regione della Cecenia che, nel crollo del regime sovietico, ha intrapreso la via dell’indipendenza da Mosca. La Russia, dopo due guerre sanguinose, ha riconquistato la repubblica ribelle e ha favorito la formazione di un’autorità politica locale a cui ha affidato una pacificazione violenta. Oggi la Federazione Russa pare definitivamente uscita dalla lunga crisi seguita al disfacimento dell’Unione Sovietica, ha ricostruito un potere forte nello stato e pretende di ottenere nuovamente un’area di influenza attorno ai propri confini. L’analisi della vicenda cecena suggerisce così un ragionamento sulle dinamiche delle violenze, sui modi e sulla legittimità del separatismo, sulla costruzione della mobilitazione nazionale, sugli usi politici dell’Islam, sul terrorismo. Attorno alla periferia meridionale della Russia vi sono nuovamente aspre contese, dal Caucaso alla Crimea all’Ucraina, la cui complessa situazione di contrasto con la Federazione Russa è oggetto dell’attualità. Il caso ceceno è stato per molto tempo al centro di questo ordine discusso ed è proprio dalla Cecenia che si può partire per comprendere le ragioni e le possibili dinamiche dei conflitti attuali. Il libro è stato pubblicato in occasione della mostra “Cecenia. Una guerra e una pacificazione violenta” presso il Museo diffuso della Resistenza di Torino (8 ottobre 2008 – 22 febbraio 2009). Raccoglie saggi di autori di varie provenienze che analizzano gli aspetti storici, politici, sociali, culturali, giuridici dei conflitti che hanno nel corso degli ultimi decenni interessato la Cecenia; presenta inoltre una serie di interviste a persone coinvolte ed è illustrato con le fotografie esposte. Le fotografie che documentano il volume sono opera di due specialisti tra i più noti che si sono occupati del conflitto ceceno: Heidi Bradner e Dima Belyakov
224 pp.