Nationalism has often been considered a neglected topic, which somehow re-emerged as a topic in social theory and in its presumed ‘revival’ since the 1980s. In fact, debates on nationalism have a much longer history, dating back to the end of the XVIIIth century.
It can be argued that the first major social theorist to have addressed the issue of nationalism was Ernest Gellner. His theory of nationalism remains the major challenge for any serious discussion of nationalism. This theory is addressed in the first part of this collection of essays.
Discussions of the topic are often marred by a confusing use of the lexicon of nationalism. The uses of the term ‘nationalism’ (and of cognate terms) in British English, American English and virtually all continental European languages are quite distinct, often contradictory. The second part tries to address some of the issues related to this terminology in a historical perspective.
Nationalism, Socialism and Communism emerged in the XIXth century almost simultaneously. Any understanding of these movements involves a recognition of this co-occurrence. The third part reflects, in different ways, this historical connection.
The dissolution of the Habsburg monarchy has long been considered emblematic of the transition from ‘multinational’ polities to ‘nation-states’. The last section focusses on the case of the Austrian Littoral.
Il nazionalismo è stato spesso considerato un argomento trascurato, che in qualche modo è riemerso come argomento nella teoria sociale e nel suo presunto “risveglio” a partire dagli anni ’80. In realtà, i dibattiti sul nazionalismo hanno una storia molto più lunga, che risale alla fine del XVIII secolo. Si può sostenere che il primo grande teorico sociale ad aver affrontato la questione del nazionalismo sia stato Ernest Gellner, la cui teoria del nazionalismo rimane la sfida principale per qualsiasi discussione seria sul nazionalismo.. Un’ampia riflessione sull’attualità del lavoro di Gellner è oggetto della prima parte dei saggi di Guido Franzinetti raccolti nel libro. Nella seconda sezione sono invece trattati in una prospettiva storica gli usi del termine “nazionalismo” (e dei termini affini) nell’inglese britannico, in quello eamericano e praticamente in tutte le lingue dell’Europa continentale. Si passa poi a esaminare il legame storico tra nazionalismo, socialismo e comunismo, emersi quasi contemporaneamente nella seconda parte dell’Ottocento: qualsiasi comprensione di questi movimenti implica infatti il riconoscimento della co-occorrenza che li unisce. Individuando un argomento specifico particolarmente significativo come oggetto di studio, l’ultima sezione del volume si concentra infine sul caso del litorale austriaco: la dissoluzione della monarchia asburgica è stata a lungo considerata emblematica della transizione da sistemi politici “multinazionali” a “stati nazionali”.