Un libro che raccoglie molti contributi di filosofi, antropologi e giuristi su un argomento che molti avvenimenti recenti hanno riportato alla ribalta: la questione del confine. Se il linguaggio del confine è diventato il linguaggio delle guerre questo non significa che il problema si esaurisca nel disegnare frontiere sulle mappe geografiche. È in gioco qualcosa di più profondo della politica e delle sue cartografie. Cos’è il confine, infatti, se non quella strana dimensione che si trova “tra” le cose, le persone, le culture la cui forza sta tutta racchiusa nell’ambigua compresenza del separare e del mettere in contatto, del dividere e del favorire relazioni. I confini segnano l’esperienza, il linguaggio, lo spazio dell’abitare, la psiche con le sue scissioni e i suoi riassestamenti, la società con le sue divisioni, l’economia con le sue invasioni e le sue ritirate, il pensiero con le sue mappe concettuali. In appendice il saggio “L’idea della grande provincia o regione” di José Ortega y Gasset.
128 pp.