Queste Cronache – dall’anno 937, regno del califfo al-Radi, alla fine dell’imperatore Romano Argiro nel 1033 – propongono un’attenta registrazione di eventi in cui di dimenano le comunità diverse, con le loro istituzioni politiche e religiose, con le loro credenze, dogmi e tradizioni, con i loro luoghi di culto, festività e usanze, nella geografia delle loro città e villaggi, dei loro mari e fiumi, chiese e moschee, monasteri e fortezze, coltivazioni e dimore.
Dall’Egitto e dal Maghrib fatimidi, abbracciando le alterne vicende della Grande Siria e dell’Iraq governati da dinastie arabe o arabizzate, l’Antiocheno ripropone le tormentate relazioni dell’Islam con il cristiano mondo bizantino, non tralasciando, tuttavia, le speranze storiche di altri stati nascenti, quali la Bulgaria e la Russia di allora, dandoci un’opera che per la storiografia del tempo costituisce una delle fonti più significative del patrimonio arabo-cristiano.
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