«Lavorava di notte, al quinto piano senza ascensore, una fatica andare a vedere. Chino a terra sui grandi fogli bianchi.
Lì per lì, non è rimasto chiaro a nessuno il senso di queste caffettiere... Le caffettiere, dice lui, vanno lette dalla più complicata alle più semplici e le più semplici, forse, sono quelle in cui il paesaggio fuori delimita un campo bianco, a forma di caffettiera appunto» (dalla Prefazione di A. Mei Gentilucci).
Diciannove riproduzioni di originali in acquaforte, serigrafia, matita, con un unico soggetto: la caffettiera.
Un catalogo con le immagini di trentadue oggetti-scultura, trentadue bersagli del mondo magico di un artista che si muove tra Luna Park dell’infanzia, giardini zoologici e tirassegni della memoria.
Seguendo un calcolo della tradizione ebraica, ogni ventotto anni il sole si trova nella posizione e nel giorno della settimana (il quarto) uguali alla posizione e al giorno settimanale in cui si trovava quando fu creato. I Maestri dell'ebraismo sottolineano tale evento con la prescrizione della recita di un’apposita benedizione.
Tutto è cominciato da un gioco con l’alfabeto ebraico svolto dagli allievi della scuola elementare ebraica "Colonna e Finzi" di Torino: – Inventate anche voi un alfabeto figurato e disegnatene le lettere –. Le policromie dei disegni infantili sono corredate dal testo ebraico, inglese e spagnolo, per agevolarne la lettura nelle scuole ebraiche di tutto il mondo.