Passerin d’Entrèves Pietro
  • Cerca in

Autori: Stefano Calonaci, Domenico Cecere, Roberta Cevasco, Vittorio Defabiani, Davide De Franco, Paola Bianchi, Mario Gennero, Federico Goria, Enrica Guerra, Robert A. Hearn, Pietro Passerin d’Entrèves, Anna Maria Pioletti, Alviero Sistri, Anna Maria Stagno
Introduzione di: Paola Bianchi

Il volume segue la precedente raccolta di saggi, dedicati a “Caccia e cultura nello Stato sabaudo (secc. XVI-XVIII)”, in cui il tema venatorio era stato affrontato con attenzione al contesto storico, letterario e artistico: la caccia era stata intesa, in particolare, come metafora della guerra, strumento di governo, oggetto di raffigurazione artistica e rituale ricco di significati nella società dei gentiluomini e degli «uomini di qualità».

A cura di: Paola Bianchi, Andrea Merlotti
Autori: Paola Bianchi, Thalia Brero, Annarita Colturato, Paolo Cornaglia, Paolo Cozzo, Andrea Merlotti, Pietro Passerin d’Entrèves, Tomaso Ricardi di Netro

Oggetto dei saggi raccolti nel volume sono i cerimoniali della corte sabauda in età moderna e la riflessione sul loro uso politico e senso sociale. La prospettiva interdisciplinare non solo storica, ma storico-architettonica e storico-musicale, consente di aprire una serie di comparaisons indispensabili per comprendere un deposito simbolico e rituale lontano dal lessico contemporaneo, eppure profondamente legato al passato delle diverse aree statuali e nazionali.

Autori: Clelia Arnaldi di Balma, Giovanni Barberi Squarotti, Paola Bianchi, Francesco Blanchetti, Danilo Comino, Paolo Cornaglia, Mario Gennero, Giorgio Marinello, Andrea Merlotti, Blythe Alice Raviola, Pietro Passerin d’Entrèves, Franca Varallo
A cura di: Paola Bianchi, Pietro Passerin d’Entrèves

Il volume ricostruisce alcuni dei tratti più caratteristici delle espressioni letterarie, artistiche, musicali, architettoniche attorno al tema della caccia presso la corte sabauda nei secoli che vanno dal Rinascimento fino alla rivoluzione francese. Non è casuale che in uno Stato come quello sabaudo la dinastia abbia costruito sul binomio caccia-guerra tanta parte della rappresentazione del proprio potere.