ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2006
ISBN: 9788871581408
Prezzo: 48 Euro

L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo Medioevo e prima età moderna

A cura di: Paola Bianchi, Luisa Clotilde Gentile
Autori: Franco Angiolini, Paola Bianchi, Renato Bordone, Guido Castelnuovo, Simonetta Castronovo, Paolo Cozzo, Luisa Clotilde Gentile, Donatella Gnetti, Christian Guilleré, Pierre Lafargue, Pierpaolo Merlin, Andrea Merlotti, Frédéric Meyer, Eva Pibiri, Blythe Alice Raviola, Tomaso Ricardi di Netro, Maria José Del Rio Barredo, Laurent Ripart, Giulia Scarcia

La corte posta al centro di questo volume non riveste il ruolo di puro palcoscenico dell’apparenza, ma acquista lo spessore di un’istituzione del vivere politico e sociale. Il contesto è quello della formazione dello Stato principesco, secondo strategie che furono insieme europee e italiane. Il libro analizza, cioè, i processi di aggregazione e ridefinizione dei rapporti fra poteri ed élites negli spazi savoiardi e subalpini, utilizzando la dimensione curiale come prisma significativo. La periodizzazione esce dagli schemi convenzionali, puntando a far dialogare i secoli del tardo Medioevo e della prima età moderna. La Contea, poi Ducato di Savoia, l’appannaggio piemontese dei Savoia-Acaia, i Marchesati di Saluzzo e di Monferrato, la dominazione degli Orléans ad Asti costituiscono i fulcri della prima parte del volume. La seconda si concentra sui territori che tra XV e XVII secolo assistettero alla progressiva attrazione esercitata dalla corte dei Savoia, in una realtà ancora assai dinamica fra le province subalpine. Esempi di fedeltà variabili e bifronti strette con Stati vicini rendono conto della complessità delle reti di relazione costruite intorno a un potere sovrano e ai suoi cerimoniali di corte. I rapporti dinastici e diplomatici hanno inoltre suggerito di allargare l’orizzonte di studio al confronto con alcuni modelli curiali stranieri. La prospettiva di lunga durata ha consentito, così, non solo di seguire trasformazioni importanti nei rituali, ma di ricollocare in una giusta luce figure di principi a lungo rimaste in ombra o scarsamente valutate. A Guglielmo IX di Monferrato, a Ludovico II marchese di Saluzzo e a Carlo II di Savoia il libro dedica, non a caso, un certo spazio e rilievo. L’analisi dei rapporti tra aristocrazie e principe, svolta sulla base di puntuali riscontri prosopografici, supera infine alcuni luoghi comuni, consolidati dalla storiografia dinastica e sopravvissuti, spesso un po’ acriticamente, fino a oggi.

573 pp.

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Paola Bianchi è ricercatrice di Storia Moderna presso l'Università della Valle d'Aosta. Ha dedicato diversi studi alla storia degli spazi sabaudi in antico regime. Nelle edizioni Zamorani ha pubblicato Onore e mestiere. Le riforme militari nel Piemonte del Settecento e ha curato con Luisa Gentile il libro L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna, con Andrea Merlotti Le strategie dell’apparenza. Cerimoniali, politica e società alla corte dei Savoia in età moderna e con Pietro Passerin d’Entrèves i due volumi La caccia nello Stato sabaudo. I, Caccia e cultura (secc. XVI-XVIII) e La caccia nello Stato sabaudo. II, Pratiche e spazi (secc. XVI-XIX).

Luisa Clotilde Gentile, dottore di ricerca in Storia medievale presso l’Università di Torino e l’Université de Savoie (Chambéry) e archivista storica, si occupa di corti e aristocrazie alla fine del medioevo in Piemonte e in Savoia e dei vari ambiti della rappresentazione rituale ed emblematica (araldica, sigillografia, cerimoniale). Ha pubblicato il volume Araldica saluzzese. Il Medioevo (Cuneo, 2004) e curato L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri ed élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna (Torino 2006, insieme a P. Bianchi, in questa stessa collana); ha curato inoltre cataloghi di mostre, tra cui «Gentilhuomini christiani e religiosi cavalieri». Nove secoli dell’Ordine di Malta in Piemonte (Torino 2000, insieme a T. Ricardi di Netro).

Andrea Merlotti, PhD in Storia della società europea presso l’Università degli studi di Torino, dove ha anche svolto attività di post-dottorato e d’assegnista di ricerca, è attualmente responsabile dell’Ufficio studi della Reggia di Venaria Reale. È autore di lavori sulla storia dei ceti dirigenti dello Stato sabaudo (L’enigma delle nobiltà. Stato e ceti dirigenti nel Piemonte del Settecento, Firenze, 2000). Su tale tema ha inoltre curato Nobiltà e Stato in Piemonte. I Ferrero d’Ormea (Torino, 2003). È stato fra i curatori de La Reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea (2007-2008) e con Alessandro Barbero della mostra Cavalieri. Dai Templari a Napoleone (2009-2010). Per Zamorani ha curato con Paola Bianchi Le strategie dell’apparenza. Cerimonie e società alla corte dei Savoia (Torino, 2010)e ha pubblicato i saggi Disciplinamento e contrattazione. Dinastia, nobiltà e corte nel Piemonte sabaudo da Carlo II alla Guerra civile nel volume L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna (Torino, 2006), Una «muta fedeltà»: le cerimonie di baciamano fra Sei e Ottocento in Le strategie dell’apparenza. Cerimoniali, politica e società alla corte dei Savoia in età moderna (Torino, 2010) e Il gran cacciatore di Savoia nel XVIII secolo nel volume La caccia nello Stato sabaudo. I. Caccia e cultura (secc. XVI-XVIII) (Torino, 2010).

Blythe Alice Raviola è dottore di ricerca in Storia della Società europea in età moderna e assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino. È autrice di alcuni saggi sul Piemonte sabaudo, tra i quali Le rivolte del luglio 1797 nel Piemonte meridionale («Studi storici», 1998), ha curato con altri l’edizione degli Annali casalesi (1613-1693) di Giovanni Battista Vassallo e pubblicato i volumi Il Monferrato gonzaghesco. Istituzioni ed élites di un micro-stato (1536-1708) (Firenze, 2003), Cartografia del Monferrato: geografia, spazi interni e confini in un piccolo stato italiano tra Medioevo e Ottocento (Milano, 2007), L’Europa dei piccoli stati. Dalla prima età moderna al declino dell’Antico Regime (Roma, 2008). Svolge attività di ricerca per la Compagnia di San Paolo di Torino, nell’ambito di un progetto legato alla stesura di una nuova Storia della Compagnia. Per le edizioni Zamorani ha pubblicato anche i saggi Servitori bifronti. La nobiltà del Monferrato fra Casale, Mantova e Torino nel volume L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna (Torino, 2006) e «A caval donato…». Regali e scambi di destrieri fra le corti di Torino, Mantova e Vienna (secc. XVI-XVII) nel volume La caccia nello Stato sabaudo. I. Caccia e cultura (secc. XVI-XVIII) (Torino, 2010).

Tomaso Ricardi di Netro ha lavorato presso l’Archivio Storico Italgas. Ricopre attualmente il ruolo di responsabile dell’attività espositiva presso la Reggia di Venaria Reale, dove ha iniziato la propria attività nel 2002 partecipando al comitato curatoriale e a quello organizzativo della mostra La Reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea. Si è occupato di nobiltà e di ceti dirigenti d’antico regime, con particolare attenzione agli spazi piemontesi. Nel 2000 ha curato la mostra Gentilhuomini Christiani e Religiosi Cavalieri. Nove secoli dell’Ordine di Malta in Piemonte. Per le edizioni della Zamorani ha contribuito con il saggio Servir due principi. Giacomo Piossasco de Feys tra le corti dei Farnese e dei Savoia al volume L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna (Torino, 2006) e con Il duca diventa re. Cerimonie di corte per l’assunzione del titolo regio (1713-1714) al volume Le strategie dell’apparenza. Cerimoniali, politica e società alla corte dei Savoia in età moderna (Torino, 2010).