ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2009
ISBN: 9788871581682
Prezzo: 36 Euro

Il contributo militare degli ebrei italiani alla grande guerra (1915-1918)

Autore: Pierluigi Briganti
Prefazione di: Fabio Levi

Uno studio sulla presenza nell’esercito italiano di ufficiali, sottufficiali e militari ebrei durante la prima guerra mondiale. Con ampi elenchi e schede, albi d’oro dei decorati e dei caduti, ed elenco dei militari ebrei deportati per la persecuzione antiebraica. Introduzione di Fabio Levi e nota tecnica di Giorgio Rochat.
“Negli eserciti europei del 1914 gli ebrei erano accettati come soldati, ma come ufficiali erano sottoposti a limitazioni e discriminazioni variabili. Soltanto nell’esercito e nella marina italiana erano accolti senza riserve; dalle pagine di Pierluigi Briganti emerge che le poche diecine di migliaia di ebrei italiani davano più generali e ammiragli, in cifre assolute, delle centinaia di migliaia e milioni di ebrei degli altri stati europei. Una libertà che fa onore alle forze armate dell’Italia liberale; e trova riscontro nella partecipazione ebraica alla Prima guerra mondiale, straordinaria per il numero di ufficiali in rapporto ai militari mobilitati.
Questa partecipazione è il tema principale del volume, che Briganti documenta prima con l’utilizzazione di tutte le fonti note, poi con ricerche di grande accuratezza nelle direzioni più diverse, dai monumenti agli archivi, sempre descritti in modo esemplare.”
Dalla Nota tecnica di Giorgio Rochat

“Ci avrebbe poi pensato Mussolini a reinventare da par suo l’identità ebraica con le leggi persecutorie emanate a partire dal 1938. In quel contesto, imponendo un marchio di inferiorità e di infamia a tanti che pure non avevano esitato a dimostrare sui campi di battaglia la propria lealtà verso la nazione, avrebbe anche creato le condizioni per rendere nuovamente riconoscibile anche per il passato un gruppo altrimenti destinato ad essere, per chi ne studia la storia, sempre meno circoscrivibile. Non è un caso infatti che la ricerca di Pierluigi Briganti si concluda proprio con una disamina delle carte che descrivono il trattamento riservato dal fascismo ai reduci ebrei della prima guerra mondiale, contribuendo in tal modo a farci vedere anche sotto la luce livida e sinistra proiettata dai persecutori un episodio vissuto viceversa dai protagonisti come un’occasione di orgogliosa affermazione di sé.”
Dalla Prefazione di Fabio Levi

392 pp.

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Fabio Levi insegna all’Università di Torino. Accanto al lavoro di storico si occupa dei problemi del rapporto tra cecità e conoscenza, dedicando attenzione soprattutto all’integrazione e all’accesso alla cultura dei non vedenti. Sull’argomento ha pubblicato tra l’altro Un mondo a parte. Cecità e conoscenza in un istituto di educazione (1940-1975); con Rocco Rolli, Disegnare per le mani. Manuale di disegno in rilievo; i libri tattili Torino e La Mole. Storia e architettura; per la collana “Tacto”, con Paola Slaviero, Le figure della geometria piana; per il British Museum Second Sight of the Parthenon Frieze (con Susan Bird e Ian Jenkins).