L’opera ricostruisce la prigionia tedesca in mano statunitense in Germania nel triennio 1945-1947, in un momento di transizione particolarmente delicato che assiste alla resa incondizionata del Terzo Reich e all’occupazione di uno stato che si è completamente dissolto. Uno sconvolgimento politico di tali dimensioni si è riversato inevitabilmente su coloro che hanno combattuto la “guerra del Führer”. Il lavoro mette al centro le direttive del War Department di Washington in materia di prigionieri tedeschi e il ruolo ricoperto dall’esercito americano, stabilendo fin da subito una distinzione ben precisa tra campi temporanei, totalmente disorganizzati e senza strutture di accoglienza, e campi permanenti, “figli” di una politica occupazionale matura e consapevole. Per la preparazione di questo libro l’autrice si è avvalsa della documentazione dei National Archives di Washington, del Comité International de la Croix Rouge di Ginevra, del Bundesarchiv di Coblenza e dell’Archivio Segreto Vaticano.
176 pp.